OMERO
Odissea (IX, 19-28)
είμ΄ ΄Οδυσεύς Λαερτιάδης, ός πάσι δόλοισιν
άνθρώποισι μέλω, καί μευ κλέος ούρανόν ϊκει.
ναιετάω δ' 'Ιθάκην εύδείελον· έν δ' όρος αύτή,
Νήριτον είνοσίφυλλον άριπρεπές· άμφί δέ νήσσοι
πολλαί ναιετάουσι μάλα σχεδόν άλλήλησι,
Δουλίχιόν τε Σάμη τε καί ύλήεσσα Ζάκυνθος.
αύτή δέ χθαμαλή πανυπερτάτη είν άλί κείται
πρός ζόφον, αί δέ τ΄ άνευθε πρός ηω τ΄ ηέλιόν τε,
τρηχει, αλλ΄ αγαθή κουροτρόφος· ου τι εγώ γε
ής γαίης δύναμαι γλυκερώτερον άλλο ιδέέσθαι.
Sono Odisseo, figlio di Laerte, noto agli uomini/per tutte le astuzie, la mia fama va fino al cielo./Abito ad Itaca chiara nel sole: in essa è un monte/che spicca, il Nerito frusciante di foglie; intorno sono/molte isole, vicine tra loro,/Dulichio e Same e Zacinto selvosa./Bassa nel mare essa giace, ultima/verso occidente –le altre a parte, verso l’aurora e il sole-,/irta di sassi, ma brava nutrice di giovani. Non so vedere/altra cosa più dolce, per uno, della sua terra.
Biografia del poeta
Omero è il nome con cui è tradizionalmente identificato il poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea, i due massimi poemi epici della letteratura greca antica. La tradizione biografica antica non ci consente di stabilire la reale esistenza storica di Omero e la critica ha ormai da tempo concluso che non sia mai esistito un distinto autore di nome Omero a cui ricondurre, nella loro integrità, l’Iliade e l’Odissea, ma che i due poemi possano essere il compendio scritto (realizzato probabilmente intorno all’VIII sec.a.C.) di una tradizione orale cantata e tramandata dagli aedi nei precedenti secoli.
L’Odissea narra delle vicende dell’eroe Odisseo (o Ulisse, con il nome latino) dopo la fine della Guerra di Troia, narrata nell’Iliade, e delle numerose peripezie che affronterà nel mar Mditerraneo per far ritorno alla sua patria: l’isola di Itaca.
Il poema, diviso in 24 canti per un totale di 12.110 esametri, si conclude con lo sbarco di Odisseo nell’agognata Itaca ove, riconciliatosi con il figlio Telemaco e dopo aver superato la ‘prova dell’arco’, si vendica dei servi infedeli e dei Proci (che in sua assenza avevano tentato di insidiare la sua potestà) e torna a regnare con la fedele moglie Penelope.
Fernanda Menendez
Un grande mare-cielo verde fa da sfondo alla nave di Odisseo (grata metallica centrale) su cui l’eroe -di spalle- implora gli Dei a braccia alzate. Su Itaca (tombino adiacente l’ingresso del Museo) sono posti Penelope e Telemaco con in capo le corone regali. Dalla veste di Penelope si diparte la tela che con un percorso sinuoso si ricongiunge alla nave del marito. In un angolo si affaccia il volto di Poseidon con il tridente in mano ad avversare il viaggio di Odisseo.
biografia dell'artista
Fernanda Menendez (Mar del Plata, Argentina, 1968)
Vincitrice I edizione della borsa di studio Joseph Stella
Argentina di Mar del Plata (1968), Fernanda Menéndez è un’artista visiva che dal 1997 vive in Italia.
Diplomata all’Accademia di Arti Visive ‘Martin Malharro’ di Mar del Plata, si è poi specializzata in ‘Scenografia e Costume per lo spettacolo’ all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
È stata vincitrice della I edizione della borsa di studio ‘Joseph Stella’, Muro Lucano 1997.
Ha tenuto numerose mostre personali e collettive in Argentina, Italia e Stati Uniti.
Come scenografa e costumista dal 1999 ha realizzato diversi allestimenti e costumi tra i quali quelli dello spettacolo ‘Mozart Salieri’ (regia di F.Micheli, gruppo Accademia di Brera, Teatro dal Verme di Milano, Teatro Massimo di Palermo, 2006), ‘Galileo’ (Studio Azzurro, Teatro Arcimboldi di Milano, 2008) e il ‘Prato di Josafat’(Nut danza, Milano, realizzazione costumi Accademia di Brera, 2008).