FEDERICO GARCIA LORCA


El silencio

Oye, hij mío, el silencio.

Es un silencio ondulado,

un silencio,

donde resbalan valles y ecos

y que inclina las frentes

hacia el suelo.


 Dal ‘Poema del cante jondo’


Il silenzio

Ascolta, figlio, il silenzio./È un silenzio ondulato,/un silenzio,/dove scivolano valli ed echi/e che piega le fronti/al suolo.

Biografia del poeta

Federico Garcia Lorca (Fuente Vaqueros 1898 – Viznar 1936)

Può essere considerato il più importante poeta spagnolo del ‘900. Nato in una famiglia di piccoli proprietari terrieri nel paesino di Fuente Vaqueros, nel 1909 si trasferisce con essa a Granada ove nel 1918 pubblica Impresiones y paisajes, la sua prima opera letteraria.

Nel 1919 si trasferisce per gli studi a Madrid, dove stringe amicizia, tra gli altri, con Luis Buñuel e Salvador Dalì e mette in scena la sua opera teatrale d’esordio, El maleficio de la mariposa. Nel giro di pochissimi anni diviene membro di spicco dell’avanguardia artistica spagnola pubblicando ulteriori raccolte di poesie, tra le quali Canciones e Romancero Gitano. Sul fronte teatrale, Mariana Pineda, con fondali disegnati da Dalì, debutta con un enorme successo a Barcellona.

Nel 1929 si trasferisce negli Stati Uniti d’America. Questo viaggio, ed in particolare il soggiorno a New York, assume un’importanza fondamentale nella produzione poetica di Lorca che difatti compone quello che è considerato il suo capolavoro, ovverosia Poeta en Nueva York. Anche di questo periodo sono le pièces teatrali Asì que pasen cinco años e El pùblico.

Nel 1930 ritorna in Spagna e nel 1931 viene nominato direttore della compagnia Teatro Universitario la Barraca. Durante questo incarico compone le sue opere teatrali più note e denominate ‘trilogia rurale’: Bodas de sangue, Yerma e La casa de Bernarda Alba.

Con lo scoppio della guerra civile spagnola Garcìa Lorca torna a Granada dove viene arrestato dai Falangisti e fucilato il 19 agosto 1936 perché di sinistra ed omosessuale. Il suo corpo viene gettato in una fossa comune nei pressi di Viznar.

VITO MASI

‘je ne sais pas demain’

Sagome d’ombre si stagliano nella luminosa realtà ad incarnare il drammatico senso di disagio, un muto grido d’angoscia, la profonda solitudine interiore dinanzi all’incerto futuro delle prossime generazioni.

BIOGRAFIA DELL'ARTISTA


Vito Masi  (Belgio)

Vive in belgio fino all’adolescenza, da genitori lucani emigrati. Tornato al paese d’origine (Avigliano) apprende le tecniche pittoriche avviando un percorso artistico volto a scandagliare le proprie radici, l’essenza della propria identità con commistioni e suggestioni legate alla grande pittura fiamminga. Cromatismi terragni delineano una ricerca che dal figurativo lo spingono ai limiti di una concettualità tutta materica.

Dal 1992 ha partecipato a numerose esposizioni personali e collettive in Italia (Potenza, Matera, Campobasso, Taranto, Bari, Viterbo, Bologna, Firenze, Roma)  e all’estero (Shanghai) e, nel 2011, al ‘Padiglione Italia’ della Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi.