LUDOVICO ARIOSTO

Avventuroso carcere soave,

Dove nè per furor, nè per dispetto,

Ma per amor e per pietà distretto

La bella e dolce mia nemica m’have!

 

Gli altri prigioni al volger della chiave

S’attristano, io m’allegro, chè diletto

E non martìr, vita e non morte aspetto,

Nè giudice sever, né legge grave.

 

Ma benigne accoglienze, ma complessi

Licenziosi, ma parole sciolte

Da ogni fren, ma risi, vezzi e giochi:

 

Ma dolci baci, dolcemente impressi

Ben mille e mille e mille e mille volte:

E se potran contarsi, ancor fien pochi. 


Sonetto XIII tratto dalle ‘Rime’