LUCREZIO

 

…Nec superare quent motus itaque exitiales

perpetuo neque in aeternum sepelire salutem,

nec porro rerum genitales auctificique

motus perpetuo possunt servare creata.

Sic aequo geritur certamine principiorum

ex infinito contractum tempore bellum.

Nunc hic nunc illic superant vitalia rerum

et superantur item. Miscetur funere vagor

quem pueri tollunt visentes liminis oras;

nec nox ulla diem neque noctem aurora secutast

quae non audierit mixtos vagitibus aegris

ploratus mortis comites et funeris atri…

 

…Così i moti rovinosi non possono prevalere/per sempre e seppellire in eterno la possibilità di esistenza,/né i moti che generano e producono l’accrescersi delle cose/possono conservare in perpetuo ciò che hanno creato./Si svolge così con incerta contesa di elementi/primordiali una guerra ingaggiata da tempo infinito./In luoghi e in momenti diversi trionfano i germi vitali dei corpi,/e a vicenda soccombono. Si mischiano pianti di morte/e vagiti levati da fanciulli che vedono le rive della luce;/una notte non segue a un giorno, né un’alba a una notte,/che non abbia ascoltato, confusi con tristi vagiti,/lamenti compagni di morte e di funebri esequie…


dal De rerum natura (II, 569-580)