PIER PAOLO PASOLINI
L’umile Italia
…..Perciò possono ancora le rondini
cantarlo, gettandosi lievi
nelle piazzette dei girotondi,
dei canti puerili, dove le nevi
si dissolvono in biancospini,
più pure, e questi si mutano
per la dolce foga della semenza
in rose, in gigli: ché confini,
le stagioni non v’hanno, né incrina
nuova esistenza l’esistenza.
Quei venti affricani l’assolato
inverno bruciano: nascono
carnai di fiori, è già estate.
I ragazzetti dentro tasche
già impure infilano viziate
le mani: la loro violenza
infantile resterà nella nera
loro bellezza adulta. Esperienza
è ironica durezza: senza
rondini, di cani urla la sera.
O, se rondini volano, alte
vanno a stridere su tetti
di grandi case dove l’arte
straripante dei secoli eletti
scolora come in vecchie carte
e anche il loro garrito,
se girano in cielo smuove
in diversi spazi, in un mitico
scenario. E su di esso sbiadito
si chiude un cielo di memorie…..