SEAMUS HEANEY
The cool that came off sheets just off the line
Made me think the damp must still be in them
But when I took my corners of the linen
And pulled against her, first straight down the hem
And then diagonally, then flapped and shook
The fabric like a sail in a cross-wind
They made a dried-out undulating thwack.
So we’d stretch and fold and end up hand to hand
For a split second as if nothing had happened
For nothing had that had not always happened
Beforehand, day by day, just touch and go,
Coming close again by holding back
In moves where I was x and she was o
Inscribed in sheets she’d sewn from ripped-out flour sacks.
Poesia V tratta dalla raccolta Clearances (Radure)
Il fresco che veniva dalle lenzuola stese all’aria/Mi faceva pensare che fossero ancora umide/Ma quando prendevo i miei angoli di biancheria/E li tiravo al contrario di lei, prima dritto lungo l’orlo/Poi in diagonale e poi sbattendo e scuotendo/La tela come una vela contro vento,/Facevano uno schiocco secco e ondeggiante./Così tiravamo e piegavamo finendo mano contro mano/Per una frazione di secondo come se niente fosse accaduto/Perché niente accadeva che non fosse sempre accaduto/Prima, giorno dopo giorno, solo uno sfiorare,/Un venire ancora vicini per poi indietreggiare/Con mosse in cui io ero x e lei o/Scritti su lenzuola cucite con sacchi rotti di farina.
Biografia del poeta
Seamus Heaney (Castledawson, Irlanda, 1939 - Dublino, 2013).
Laureatosi in Lettere a Belfast, insegna inglese prima a Belfast e poi a Dublino.
Attualmente vive tra l’Irlanda e gli Stati Uniti, dove dal 1984 insegna all’Università di Harvard.
Nel 1995 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura.
La sua poetica è fortemente legata alla sua terra e alla vita germinale nella campagna. Come egli stesso dice ‘la sua penna è come una vanga affondata nella terra’ alla ricerca delle nostre origini.
Tra le diverse traduzioni italiane delle sue raccolte poetiche si ricordano: Attraversamenti/Crossing (1990), Scavando: poesie scelte (1991), Station Island (1992), Radure (1995), Poesie scelte (1996), Una porta nel buio (1996).
SALVATORE LOVAGLIO
Un grande lenzuolo bianco ondulato sulla cui parte inferiore compaiono le due lettere x ed o.
Nell’angolo superiore sinistro una scultura bronzea con raffigurazione di stelle.
BIOGRAFIA DELL'ARTISTA
Salvatore Lovaglio (Troia- Fg- 1947)
Vive e lavora a Lucera e Milano. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli e Foggia. Già docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e di quella di Bari, attualmente è titolare della cattedra di ‘Decorazione e dello sperimentale di Arredo Urbano’ presso l’Accademia di Foggia.
Svolge attività artistica dal 1973 con numerosissime mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Negli anni ’80 collabora alla nascita di proposte di figurazione (Sergio Michilini, Nazareno Di Nardo, Gaetano D’Auria) un gruppo di artisti con cui organizza mostre itineranti presso spazi ed enti pubblici nell’area milanese e varesina. È di quegli anni l’amicizia con gli scultori Fossa e Pecchini e gli architetti Manzo e Spigarelli con i quali ottiene il primo e il terzo premio nel concorso indetto dal comune di Busto Arsizio e dalla Regione Lombardia per la sistemazione a piazza di un’area della città con la realizzazione in essa di un monumento delle vittime del lavoro.
Con l’artista Koeman Hattori partecipa dal 1992 ad una serie di iniziative dal titolo ‘senza frontiere’ ed espone in vari musei giapponesi (City Art Museum di Nigata, Ginza Art Gallery di Tokyo, Galleria Bumdodo di Tokyo).
Nel 1999 tiene una mostra antologica presso la Civica Galleria di Gallarate presentata da Emma Zanella e curata da Claudio Cerritelli. Nel 2001 realizza per la città di Lucera la colonna monumentale sistemata presso il piazzale della stazione.
Autore e collaboratore di diverse realizzazioni di opere pubbliche.