CHARLES BAUDELAIRE

Le Mort joyeux (Il Morto allegro) 

 

Dans une terre grasse et pleine d’escargots

je veux creuser moi-méme une fosse profonde,

où je puisse à loisir étaler mes vieux os

et dormir dans l’oubli comme un requin dans l’onde.

 

Je hais les testaments e je hais les tombeaux ;

plutôt que d’implorer une larme du monde,

vivant, j’amerais mieux inviter les corbeaux

a saigner tous les bouts de ma carcasse immonde.

 

O vers! noirs compagnons sans oreilli et sans yeux,

voyez venir à vous un mort libre et joyeux;  

philosophes viveurs, fils de la pourriture,

 

à travers ma ruine allez donc sans remords,

et dites-moi s’il est encor quelque torture

pour ce vieux corp sans âme et mort parmi les morts !


tratta da ‘Les Fleurs du Mal’ (sonetto LXXII) 

 

In una terra grassa e piena di lumache/voglio scavare io stesso una fossa profonda,/in cui possa a piacimento stendere le mie vecchie ossa/e dormire nella dimenticanza come uno squalo nell’onda.//Odio i testamenti e odio le tombe;/piuttosto che implorare una lacrima dalla gente,/preferirei, io vivo, invitare i corvi/a dilaniare tutti i pezzi della mia carcassa immonda.//O vermi! neri compagni senza orecchio e senza occhi,/vedete venire a voi un morto libero e allegro;/filosofi gaudenti, figli del marciume,//attraverso la mia rovina andate dunque senza rimorso,/e ditemi se c’è ancora una tortura/per questo vecchio corpo senz’anima e morto fra morti!

Biografia del poeta


Charles Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867)

Rappresenta una delle più importanti figure poetiche del XIX secolo. Esponente chiave del Simbolismo, Baudelaire influenzò con la sua opera e il suo pensiero molti autori successivi appartenenti a correnti letterarie diverse. In particolare furono strettamente legati alla sua poetica i cosiddetti ‘poeti maledetti’ (Velaine, Marcel Proust e Paul Valéry). È considerato come uno dei precursori del Decadentismo, ma anche di quella poetica e di quella filosofia nei confronti della società, dell’arte, dell’emotività, dell’amore e della vita che lui stesso definì come ‘Modernismo’.

La sua maggiore opera -Les Fleurs du Mal-, pubblicata una prima volta nel 1845 e definitivamente nel 1861, subì diverse censure e per essa Baudelaire dovette affrontare un processo ed una condanna per ‘offesa alla morale pubblica e al buon costume’. Il titolo riassume l’idea di bellezza del poeta francese: il male, come il bene, ha i suoi fiori, le sue bellezze. Quest’opera evoca un ‘viaggio’ immaginario. Si parte così dall’angoscia di vivere (Spleen), al quale si contrappone l’ideale divino (Idéal), fatto di corrispondenze naturali, d’amore e bellezza, al quale si può arrivare solo tramite la bellezza ideale. Dall’altra parte abbiamo poi la morte, altra fonte di salvezza. Ci arriviamo attraverso il male, la ribellione contro tutto ciò che ci circonda, ma soprattutto contro Dio.

LEONARDO LUCA

Sul gradino superiore quadri/finestre aprono la vista su corvi che solcano il cielo. Su quello inferiore un corpo stilizzato che si adagia in una tomba è affiancato a sinistra da una pagina di poesia e da lumache.

biografia dell'artista


Leonardo Luca (Catania 1973)

vincitore della IX  edizione della borsa di studio ‘Joseph Stella’

Consegue nel 1992 la maturità artistica a Catania e nel 1999
il diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti della stessa città.
Nel 2001 segue un corso di ritrattistica presso la Corcoran School of Art di Washington negli Stati Uniti.

Ha partecipato a numerose collettive in Sicilia ed in Italia.